Ultima modifica: 28 Novembre 2016
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CELEBRAZIONE UN PO’ INSOLITA DEL 4 NOVEMBRE Tratto da: L’ARMONIA

CELEBRAZIONE UN PO’ INSOLITA DEL  4 NOVEMBRE

 

Quest’anno il 4 Novembre si è celebrato il giorno stesso della data, senza attendere la domenica successiva, come si faceva di solito. Hanno partecipato, per la prima volta, con l’autorizzazione del Dirigente Scolastico tutte le classi, dalle Primarie alle Secondarie dell’Istituto Comprensivo di Asso.

In occasione di questa ricorrenza, si sono stabiliti contatti fra gli insegnanti e l’Assessore all’Istruzione per preparare una scaletta degli interventi e per scegliere i luoghi più adatti per le recitazioni e i canti. Il salone comunale è stato adornato con i numerosi cartelloni e manifesti che la scuola elementare aveva elaborato. Lì, inoltre, sono stati momentaneamente trasferiti, dalla sezione Combattenti e Reduci, il medagliere con la bandiera dei ragazzi del ’99 (1899) ed alcune delle targhette di bronzo col nome del caduto, poste in passato accanto agli alberi del nostro Viale delle Rimembranze. E in questa circostanza i cimeli sono stati mostrati ai ragazzi per ricordare  il contributo dei nostri cittadini, vittime di quel terribile evento bellico, che fu la prima guerra mondiale.

Su ogni pianta del viale del cimitero era stata legata una piccola bandiera, preparata dai bambini, con su scritto il nome di un caduto assese; all’ingresso del viale, erano state appese ai rami due corone di carta che mostravano mani dipinte con i tre colori della bandiera nazionale. La coralità della partecipazione è stata rafforzata anche dalle bandiere che i cittadini di Asso hanno messo, qualche giorno prima, alle finestre e sui balconi lungo le vie e le piazze del centro. Ci si augura che in futuro più cittadini facciano lo stesso gesto.

Alle ore 9.00 di Venerdì  4 Novembre i primi ad apparire sulla strada provinciale, nel tratto che è  proprio di fronte al palazzo comunale, sono state le classi elementari. Gli alunni camminavano con aria felice. Sopra le loro teste si agitava una nuvola di palloncini tricolori e sul petto spiccava una coccarda. Sono entrati nel salone guardandosi in giro ammirati. Poi sono arrivati gli studenti della scuola secondaria  accompagnati dal Dirigente Scolastico e dai professori.

A mano a mano sono giunti anche gli Alpini, la C.R.I, la Protezione civile, il Comandante e un ufficiale della locale stazione dei Carabinieri, Don Rino e diversi cittadini. Il Sindaco Giovanni Erba non era presente per importanti e urgenti impegni istituzionali. La cerimonia è iniziata alla presenza del Vicesindaco e degli Assessori. Dopo una breve introduzione dell’Assessore all’Istruzione Nello Evangelisti, si sono esibiti con il flauto  i ragazzi di 2^ e 3^ media, guidati dalla loro insegnante di musica prof.ssa Assunta Fasoli alla pianola, suonando Il Piave, Era una notte che pioveva e Fratelli d’Italia. C’era un’atmosfera particolare che stimolava la riflessione di tutti sul valore della ricorrenza.

Alcuni studenti di terza media hanno letto la lettera che un padre scrive al piccolo figlio dal fronte… Anche così, e non solo sui testi di storia, si può immaginare quali ingiuste sofferenze, privazioni e dolori abbia inflitto e infligge la guerra alle persone.

Usciti dal salone, in corteo ci si è avviati lungo il corso principale del paese cantando: E la bandiera dei tre colori e Il Piave, accompagnati dal suono di un registratore/amplificatore a rotelle. Durante il percorso poche le persone in giro; qualcuno stava dentro il bar e guardava attraverso i vetri della porta. Il corteo è arrivato nella piazzuola del  Monumento Alpini dove i partecipanti si sono schierati per la seconda parte della cerimonia. Al suono del “Silenzio”, purtroppo solo registrato, c’è stata la deposizione della corona d’ alloro sul monumento, a cui hanno reso omaggio il Vicesindaco Giordano Pina con la fascia tricolore e il Comandante della stazione dei Carabinieri di Asso Salvatore Melchiorre.

Gli alunni di 5^ elementare hanno letto l’intervista, fatta in classe, ad un nonno che ha raccontato ciò che aveva sentito da suo padre, la cui famiglia viveva a Caoria nel Trentino, territorio sotto l’impero austriaco durante la prima guerra mondiale. Vi si descrivono i gravi disagi che, anche chi era dall’altra parte, ha subito.  “Adesso conosciamo un po’ meglio ciò che ha significato affrontare una guerra anche dal punto di vista della popolazione civile” hanno concluso, e a gran voce hanno esclamato: “E’ meglio la pace!”

A questo punto si sono fatti avanti cinque studenti di 3^ media che, presentati da una compagna,  hanno declamato le cinque strofe di : “Lettera dal fronte”, una canzone di Enrico Ruggeri. Cinque studenti maschi, perché impersonano i soldati. Un testo denso di significato e coinvolgente, di cui si riporta la seconda strofa:

 

…Stanotte montavo di guardia

e ho visto una stella cadente.

Mi sembra ci fosse una lacrima

sul volto del signor tenente

e i crucchi cantavano piano

a trecento metri da me.

Vorrei che tu fossi vicino;

sto bene e così spero di te…

 

“E i crucchi (i tedeschi) cantavano piano”….possiamo immaginarci lo stato d’animo di questi soldati: lo stesso di qua e di là dal fronte.

E’ arrivato il momento del discorso ufficiale tenuto dall’Assessore all’Istruzione che si è chiesto ed ha chiesto a tutti i presenti:“ Come raccontare la guerra agli europei di domani? Come entrare nella  mente di  una generazione web? Come spiegare, sapendo che questi ragazzi non hanno  nonni che possano  raccontare pezzi di vita vissuta in guerra? Il compito difficile è creare una solida coscienza critica del perché fu orrore quella guerra, come e più di altre guerre. Non si può tacere sulle colpe e le responsabilità dei leader europei del 1914”. Il discorso è terminato con un appello: “Cerchiamo di essere vigili e accaniti promotori di pace. Il vero monumento è la memoria collettiva e nazionale”. 

Al canto dell’Inno di Mameli gli scolari hanno lasciato volare verso il cielo i palloncini tricolori. Un momento emozionante e di speranza per il futuro.

La cerimonia ufficiale è terminata all’interno del cimitero con la benedizione di Don Rino al Monumento ai Caduti di tutte le guerre. Nella S. Messa, dedicata alla giornata del 4 Novembre, il Parroco, durante la predica, ha raccontato che nei giorni precedenti aveva letto le considerazioni che Don Rodolfo Ratti, sacerdote ad Asso durante gli anni di quella guerra,  annotava sul Liber chronicon parrocchiale. “ Ho rilevato questo, – ha detto – don Rodolfo da un lato lamenta spesso i gravi disagi, i lutti, le sofferenze, che la guerra comporta, dall’altro lato però più volte richiama che la guerra, che si sta combattendo è legittima, perché è stata decisa dall’autorità legittima e quindi si impone come un dovere, che va affrontato con animo forte. Siamo lontani dal Jamais plus la guerre!, gridato dal beato Paolo VI davanti all’assemblea dell’O.N.U. il 4 ottobre 1965. La guerra non può mai generare la pace.”

Ha concluso dicendo che una cultura di pace esige l’impegno a stili di rispetto reciproco, di accoglienza attenta e cordiale, evitando ogni ricorso a forme di contrapposizione preconcetta.

E’ stato importante che tutte le classi della Scuola Primaria e Secondaria di Asso abbiano partecipato al corteo: è la prima volta che succede. Penso che questa giornata particolare abbia lasciato un segno in tutti  coloro che erano presenti, in particolare nelle giovani generazioni che avranno modo, crescendo, di ritornare a riflettere sull’importanza della pace e sul rifiuto della guerra “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…” (Art.11 della Costituzione italiana).

Margherita Conforti

 

(Tratto da: L’ARMONIA – Bollettino mensile del Decanato di Asso- Novembre 2016)

 




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