Ultima modifica: 28 Ottobre 2016
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Primaria di Asso – Festa remigini

foto-articolo-remiginiAsso, Giovedì 22 Settembre 2016

Chi si trova a passare oggi per le vie di Asso, non può fare a meno di percepire che c’è qualcosa di strano nell’aria. Nel consueto andirivieni della gente che, come tutti i giorni, dà vita alle strade e alle case del paese, si distinguono chiaramente voci e suoni insoliti per un’ordinaria mattina di Settembre. Chi si lascia vincere dalla curiosità e insegue questo piacevole vociare, non può non rimanere a bocca aperta, di fronte allo spettacolo nel quale si imbatte. Una lunga scia di bambini, grandi e piccini, sta attraversando le vie del paese. Ogni bambino tiene stretto, nella sua mano, un palloncino colorato, che sembra avere fretta di salire nell’azzurro terso del cielo, per godersi lo spettacolo da lassù. I loro volti sono allegri e sorridenti e il fare un po’ “scanzonato” delle maestre e dei maestri che li accompagnano infonde a tutti una giusta dose di buon umore. La domanda però, sorge spontanea in chi è solo spettatore: “Non dovrebbero essere a scuola? Perché hanno lasciato le loro aule? Nostalgia delle vacanze appena trascorse?”

No! Non è questo il motivo! Certo, i vissuti dell’estate appena conclusa sono ancora presenti nella mente di bimbi e maestre, ma c’è un’altra ragione che spinge la grande famiglia della Scuola Primaria di Asso a radunarsi tutta insieme per fare festa. Anzi, ci sono ben trenta buone ragioni.

Trenta? Sì! Eccole lì, che sgambettano felici tutte insieme verso il campo sportivo del paese, dove i loro compagni più grandi già attendono con trepidazione. Sì, sono proprio loro: i nuovi allievi di prima elementare, tradizionalmente chiamati i “Remigini” (da S. Remigio, il loro patrono). Un gruppo di bambini e di bambine che, con tanta voglia e altrettante attese hanno incominciato, da pochi giorni, la lunga ma intensa avventura della Scuola Primaria, guidati, con pazienza, passione e amorevolezza, dai loro Maestri. Anche loro, come gli alunni, carichi di desideri, di aspettative, di speranze. Coscienti del fatto che ciò che essi scriveranno sulla lavagna della vita dei loro bambini, non potrà mai essere cancellato.

Una vera e propria ovazione accoglie i trenta piccoli pulcini, che, con il cuore che batte forte, si siedono sugli spalti per godersi, fino in fondo, il loro primo momento di gloria.

“Benvenuti”, recita la scritta che i compagni, con i loro corpi, hanno composto sull’erba soffice e verde del campo di calcio. Benvenuti piccoli amici, benvenuti fra noi! Ve lo abbiamo scritto, ve lo abbiamo gridato e ora… Ve lo cantiamo! La cosa più bella, per un adulto, è ascoltare il canto dei bambini. Non esistono stonature, quando un bambino canta con il cuore.

Parole sagge vengono rivolte loro, da parte di chi, nella scuola e nella comunità civile, è chiamato (lo ripetiamo: chiamato!) a ricoprire incarichi di grande responsabilità. Parole sagge, consigli sapienti di chi, trovandosi un po’ più “in là” sul lungo sentiero della vita, sa dirci le cose giuste. Quelle che ci fanno diventare grandi.

Adesso, silenzio: è arrivato il momento più bello. Chiudiamo gli occhi ed esprimiamo un desiderio. I desideri dei bambini, si sa, sono quelli che, per primi, raggiungono le altezze del Cielo. Sono desideri sinceri, puliti, autentici. Ora li riapriamo e al “via!” lasciamo volare i nostri pensieri insieme ai palloncini, che fremono per scappare dalle nostre mani.

Ed ecco che, d’un tratto, il cielo di Asso si riempie di colori vivaci e magicamente, nel suo azzurro e caldo manto, appare una scritta: SPERANZA.

Lo spettatore che, vinto dalla curiosità, si era aggregato al gruppo, ora può tornare alle sue faccende, non senza provare, dentro di sé, un po’ di sana spensieratezza.

Matteo Isella




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