Ultima modifica: 27 Maggio 2017
I.C. "G. Segantini" Asso > secondaria-asso > Tutti uguali, tutti diversi

Tutti uguali, tutti diversi

Tutti i giorni nel nostro linguaggio usiamo parole come “uguale” e “diverso” con tantissimi significati, più o meno positivi. Ma cosa significano veramente questi termini? Perché vogliamo essere considerati “uguali” agli altri? E perché altri vengono considerati “diversi”? Magari ci offendiamo anche se noi veniamo considerati diversi. Ma perché a volte invece facciamo delle nostre peculiarità una bandiera per differenziarci dagli altri? Allora essere “diversi” non è tanto male…!

        

(Foto 1: parlare di difficoltà; Foto 2: tutti in blu, giornata della consapevolezza sull’autismo, alunni di 1°B)

Da qui è iniziato il progetto “Tutti uguali, tutti diversi” condotto dalle insegnanti Agata Lo Giudice e Miani Federica, con la collaborazione di alcuni docenti curriculari, nelle due prime classi della secondaria di Asso, con sfumature diverse che hanno tenuto conto della “diversità” di ciascuna classe.

Senza stigmatizzare le parole, che mantengono di per sé significati neutri, si è portato gli alunni a riflettere sui contesti in cui questi termini vengono usati e sui significati soggettivi che essi portano con sé quando usati in un senso o nell’altro. Attraverso un procedimento induttivo si è arrivati a comprendere che in realtà “essere uguale” o “essere diverso” non esiste, se non in relazione a delle variabili ben precise di cui si tiene conto, e che forse è il fatto di essere “unici”, proprio grazie alla diversità che ci contraddistingue, che rende il mondo interessante.

        

(Nelle foto i ragazzi della 1°B durante la fase iniziale del progetto)

Si è riflettuto anche sul concetto di “normale” e “normalità” arrivando a comprendere come l’uso che ciascuno ne fa è legato alla propria storia di vita, alla propria cultura, al contesto in cui vive.

Tutto questo per introdurre il tema della “diversità” legata soprattutto alle difficoltà di chi vive una situazione personale particolare, dovuta per esempio a una disabilità, a disturbi specifici di apprendimento o a bisogni educativi speciali che, in maniera stabile o temporanea, lo pone in una posizione “altra” rispetto alla norma.

Durante il progetto abbiamo parlato di disturbi particolari, per esempio di autismo, di dislessia e anche di disabilità in generale…ma non solo, abbiamo parlato di tutti, perché tutti ci possiamo trovare in alcuni periodi della nostra vita in situazioni particolari che ci mettono in difficoltà. E allora forse avere qualcuno accanto che possa comprenderci e darci una mano, magari non risolve tutto e non cancella la difficoltà, ma sicuramente è un grande aiuto e conforto.

Con questo progetto abbiamo voluto cominciare un percorso, che speriamo di continuare l’anno prossimo e che vorremmo portasse i nostri ragazzi verso un’accettazione e una comprensione più profonda dell’altro…in un’unica, fondamentale più che mai oggi, parola: EMPATIA.

    

(Nelle tre foto i ragazzi della 1° A mentre provano ad eseguire dei semplici compiti quotidiani con una qualche difficoltà: motoria, uditiva o visiva)




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